perspectives 01/2025

Care lettrici e cari lettori, benvenuti nell’affascinante mondo della Svizzera: un Paese noto non solo per le sue maestose Alpi e lo squisito cioccolato, ma anche per il suo coraggio e la sua stabilità in tempi turbolenti. Mentre molte banche centrali lo scorso anno si sono dimostrate titubanti, la Banca nazionale svizzera ha osato fare un passo avanti, tagliando i tassi guida in ognuna delle sue quattro sedute. Una decisione coraggiosa e avveduta, oltre che un esempio di determinazione nell’affrontare le sfide.

In questo momento in cui i nostri vicini Francia e Germania sono alle prese con le rispettive crisi politiche e un presidente americano alimenta l’incertezza globale, la Svizzera rimane un’ancora solida e stabile. Non solo stabilisce la propria rotta politica, ma assume anche decisioni economiche lungimiranti. Il freno all’indebitamento protegge il bilancio federale dagli squilibri strutturali e la democrazia diretta assicura la massima trasparenza e vicinanza ai cittadini: un modello che garantisce stabilità anche in tempi turbolenti.

 

Presto, questa costanza potrebbe avere ripercussioni positive sul mercato azionario svizzero. Molte imprese che negli ultimi anni hanno sofferto a causa della forza del franco svizzero beneficiano ora di una valutazione conveniente e dispongono di un enorme potenziale. Una situazione di partenza molto promettete per le investitrici e gli investitori.

 

A cavallo tra la fine del vecchio anno e l’inizio del nuovo, è tempo di desideri e buoni propositi. Cosa ci auguriamo per la Svizzera? Le auguriamo di conservare il suo coraggio e la sua determinazione. Che possa continuare a essere un modello, un faro di stabilità in un mondo che cambia. Brindiamo a una Svizzera che dimostra che coraggio e stabilità possono coesistere e che crea costantemente nuove prospettive!
 

Luca Carrozzo

CIO

 

Pro­spet­ti­ve per l’e­co­no­mia na­zio­na­le

In Svizzera, il calo dell’inflazione lo scorso anno ha sorpreso per la sua entità. La combinazione di prezzi più bassi e di una valuta nazionale forte ha spinto la BNS a ridurre il tasso di interesse di riferimento dall’1,75% allo 0,50% nella primavera del 2024. La ripresa del settore industriale si fa ancora attendere e la crescita tuttora debole nell’eurozona frena l’economia nazionale basata sulle esportazioni. Le autorità monetarie stimano per la Svizzera una crescita economica dell’1,0-1,5%, quindi inferiore al potenziale anche per il 2025. Per quanto riguarda l’andamento dei prezzi, nel nuovo anno si prevede un tasso di inflazione medio dello 0,3%.

 

Contesto macroeconomico solido nonostante tutto

Nonostante gli interessi elevati, l’economia statunitense spicca ancora una volta per il suo dinamismo e la sua resilienza che avvicinano sempre più gli Stati Uniti all’auspicato «atterraggio morbido». In Europa, la congiuntura è andata a rilento, soprattutto nei Paesi chiave. Tuttavia, la combinazione di attività economica debole e prezzi al consumo in diminuzione potrebbe spingere la BCE ad allentare ulteriormente la propria politica monetaria. Da molto tempo il Regno di Mezzo è alle prese con un rallentamento della crescita, in particolare si indebolisce la domanda interna. È quindi probabile che nel 2025 il governo cinese sia tentato di ridare slancio all’economia adottando misure di politica monetaria e fiscale.

 

I fattori di incertezza, come una futura politica commerciale statunitense conflittuale, un aggravamento degli eventi geopolitici e ulteriori problemi strutturali costituiscono indubbiamente un rischio per l’economia globale. Nonostante le prospettive poco spettacolari e incerte, si nota una certa solidità della crescita globale.

Mer­ca­ti

Ulteriore potenziale di rialzo per i mercati azionari

Nel 2024 la performance dei mercati azionari è stata superiore alla media, fatta eccezione per la Svizzera, e anche l’anno in corso dovrebbe essere positivo. Le banche centrali taglieranno ancora i tassi d’interesse, l’economia europea potrebbe avviare la propria risalita, la valutazione dei mercati azionari è fondamentalmente giustificata, gli utili societari aumentano e raggiungono nuovamente tassi a due cifre, Donald Trump farà tutto il possibile per garantire che almeno l’economia statunitense tenga il passo e le tensioni geopolitiche potrebbero attenuarsi. (bae)

Azioni Svizzera

Nel raffronto internazionale, nel 2024 le azioni svizzere hanno avuto un andamento deludente. Persino l’impresa con la massima ponderazione, Nestlé, ha conseguito una pessima performance con un crollo del 20% del prezzo delle azioni. Per il 2025 ci attendiamo un movimento contrario da parte di Roche e Nestlé, che daranno impulso all’indice azionario svizzero. Inoltre gli aggressivi tagli dei tassi d’interesse da parte della BNS generano una nuova crisi degli investimenti. Tra le blue chip prediligiamo Nestlé, Sika e UBS; tra i titoli a bassa capitalizzazione Bachem, Straumann e VAT Group. (bae)

 

Azioni Europa

Recentemente i barometri della fiducia dell’eurozona sono stati foschi. Conseguentemente a dicembre la BCE ha nuovamente tagliato gli interessi dello 0,25% e ha annunciato ulteriori interventi sui tassi. Ma le incertezze politiche sono aumentate, soprattutto in Germania e Francia, e Donald Trump minaccia nuovi dazi e conflitti commerciali. Nonostante tutto ciò, ci attendiamo uno sviluppo positivo dei mercati nel 2025, a seguito dell’allentamento della politica monetaria. Per l’Europa consigliamo ASML, LVMH e Schneider Electric. (wan)

 

Azioni USA

I mercati azionari statunitensi sono ai massimi. Nel 2024 le azioni hanno beneficiato dei tagli dei tassi e dell’elezione di Donald Trump. Le imprese prevedono in media forti incrementi degli utili per l’intero anno e si attendono buoni risultati anche per il 2025. Il legame di Trump con il mercato azionario, i previsti tagli dei tassi d’interesse e l’atteggiamento «America First» dovrebbero ancora dare slancio al mercato statunitense. Consigliamo i titoli NVIDIA, Merck e Alphabet. (amm)

 

Obbligazioni

Nel 2024 i tassi d’interesse in Svizzera sono diminuiti significativamente per tutte le scadenze, a vantaggio dei mercati obbligazionari. Ne consegue, tuttavia, il ritorno di un contesto di tassi d’interesse bassi. Ulteriori tagli dei tassi da parte della BNS sono già stati scontati dal mercato a causa del calo dell’inflazione. Sebbene siamo positivi riguardo al futuro andamento delle obbligazioni svizzere, nel 2025 il potenziale di prezzo rimarrà probabilmente limitato. La nostra attenzione si concentra sulle obbligazioni societarie di debitori solidi, nel segmento delle scadenze più brevi.


 

Autori:

Marc Ammann (amm), Roger Baumann (bae), Luca Carrozzo (cal), Andreas Weiss (wan)